GoodFirms: perché dovresti esserci se offri servizi digitali (e come sfruttarlo al meglio)

Cos’è GoodFirms e perché se ne parla tanto

GoodFirms (https://www.goodfirms.co/) è una piattaforma internazionale che mette in contatto aziende con agenzie, software house e consulenti digitali selezionati. A prima vista può sembrare solo una directory, ma in realtà funziona come un vero e proprio ecosistema di rating e matching: ogni profilo è valutato attraverso recensioni verificate, criteri di specializzazione, casi studio e molto altro. Il risultato? Un ambiente dove la visibilità non dipende solo dal budget delle offerte, ma dalla qualità e dalla trasparenza dei servizi offerti. E questo è un game-changer per chi lavora nel B2B.

Essere presenti su GoodFirms significa entrare in una vetrina internazionale dove potenziali clienti arrivano già con una domanda chiara: “Chi può aiutarmi a realizzare questo progetto digitale?”. E quando il tuo profilo è completo, curato e supportato da testimonianze reali, il vantaggio competitivo è evidente. Non a caso, molte agenzie lo inseriscono tra i canali di acquisizione lead più efficaci, accanto a LinkedIn e al sito web ufficiale. Ma attenzione: non basta esserci. Serve una strategia.

I vantaggi concreti di essere presenti (con esempi)

Essere presenti su GoodFirms non è solo una questione di branding: è una leva concreta per generare fiducia e attirare clienti qualificati. Uno dei vantaggi principali è la possibilità di ottenere recensioni verificate, elemento chiave per distinguersi in un mercato saturo. A differenza di altre piattaforme, qui le recensioni sono strutturate, suddivise per progetto e validate con un processo dettagliato. Questo aiuta a costruire autorevolezza e trasparenza, due fattori che contano moltissimo per chi deve scegliere un fornitore digitale senza conoscerlo personalmente.
Inoltre, un profilo ben ottimizzato su GoodFirms può aiutarti a migliorare il tuo posizionamento SEO grazie ai backlink autorevoli, spesso inseriti in contesti ad alta visibilità. E non solo: molti utenti utilizzano GoodFirms per creare shortlist da presentare ai loro manager o team decisionali, il che significa che potresti essere valutato anche mentre dormi. Un caso reale? Un’agenzia specializzata in e-commerce ha raccontato di aver ricevuto una richiesta da un’azienda canadese dopo essere stata trovata proprio su GoodFirms, grazie a un mix di recensioni positive e tag di settore ben impostati.

Come ottimizzare il tuo profilo per attrarre clienti veri

Un profilo su GoodFirms non è una scheda da compilare e dimenticare: è uno strumento attivo di marketing, e come tale va curato con attenzione. Il primo passo è semplice ma spesso trascurato: scrivere una descrizione chiara, focalizzata sul valore che offri. Evita giri di parole e racconta subito cosa sai fare, per chi e con quali risultati. Ricorda: chi legge non ha tempo, ha un bisogno da risolvere. Dai subito una risposta.

Poi c’è la parte più strategica: le recensioni. Non aspettare che arrivino da sole. Dopo ogni progetto, chiedi al cliente di lasciarne una. GoodFirms fornisce un link diretto che puoi inviare via email o includere nei tuoi follow-up. Ogni recensione aumenta la tua credibilità, ma soprattutto ti spinge più in alto nei ranking interni della piattaforma, migliorando visibilità e traffico. Aggiungi portfolio, case study e interviste, se disponibili: sono contenuti che parlano al posto tuo e aiutano i prospect a fidarsi. Infine, scegli bene le categorie e i servizi in cui vuoi apparire: ogni tag è una porta di accesso per essere trovato.

Errori da evitare e strategie da insider

Uno degli errori più comuni su GoodFirms è pensare che basti aprire un profilo per ottenere risultati. Spoiler: non funziona così. La visibilità va guadagnata con costanza e metodo. Un profilo scarno, senza recensioni, con una descrizione generica e senza case study è praticamente invisibile. E se è vero che su GoodFirms non devi pagare per essere trovato, è altrettanto vero che serve tempo e cura per costruire un profilo che funzioni davvero.

Un altro errore? Sottovalutare le parole chiave. GoodFirms funziona come un motore di ricerca interno: se il tuo profilo non contiene i termini giusti (es. “ecommerce Magento”, “UI/UX design per SaaS”, “consulenza cloud”), difficilmente comparirai nelle ricerche. Inseriscili nei titoli, nelle descrizioni dei progetti e nei servizi offerti. E poi c’è la strategia “insider”: monitora le categorie più affini alla tua nicchia e osserva chi occupa le prime posizioni. Studia cosa scrivono, come presentano i loro servizi, che tipo di progetti mostrano. Non per copiare, ma per capire cosa funziona. Ultimo consiglio: se puoi, investi in un badge “sponsored”. Costa, ma può dare una spinta concreta soprattutto nelle prime fasi di posizionamento.

Non basta esserci: su GoodFirms devi brillare

In un mondo digitale dove tutti gridano per attirare l’attenzione, GoodFirms è uno dei pochi spazi in cui conta davvero cosa dicono gli altri di te. La tua reputazione, la qualità dei tuoi progetti, la chiarezza con cui racconti cosa fai: sono questi gli elementi che ti distinguono. E se sfruttati bene, possono diventare un canale potente per attrarre lead, costruire fiducia e posizionarti tra i player più solidi del tuo settore.

Hai già esplorato tutte le potenzialità di GoodFirms? Oppure il tuo profilo è ancora lì, in attesa di una spinta? Se vuoi trasformarlo in uno strumento attivo di acquisizione clienti, scrivici: ti aiutiamo a fare in modo che non sia solo una vetrina, ma un vero acceleratore di business.

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